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#AlumniSR Francesco Tava: etica, tecnologia e big data

24 September 2020
Philosophy

In occasione del secondo evento online dell’Associazione AlumniSR sul tema “Big Data e Crisi della democrazia, abbiamo incontrato il dott. Francesco Tava, tra i relatori del webinar del 30 settembre nonché Alumno San Raffaele, per fargli alcune domande e conoscerlo meglio.

Francesco Tava è Senior Lecturer in Philosophy presso UWE Bristol. Dopo aver conseguito il dottorato nel 2012, ha ottenuto diverse borse di ricerca presso l'Università degli Studi di Milano, l'Accademia delle Scienze Ceca e l'Università dell'Inghilterra occidentale. Dal 2015 al 2017 lavora come studioso post-dottorato presso gli Archivi Husserl - KU Leuven. Attualmente lavora ad un progetto di ricerca sull'idea di solidarietà politica in ambito europeo.

Qual è stato il tuo percorso formativo, universitario e post lauream?

Dopo la laurea specialistica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele nel 2008, ho ottenuto una borsa di dottorato presso il SUM – Istituto italiano di scienze umane (Firenze). Durante il dottorato (2008-12) ho vissuto tra Milano e Praga, alternando progetti di ricerca e insegnamento. Tra il 2012 e il 2015 ho ottenuto diverse borse di ricerca post-dottorale in Italia e all’estero (Fondazione Fratelli Confalonieri, Milano; Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca; Università Karlová, Praga) che mi hanno consentito di proseguire i miei studi. Nel 2015 ho ottenuto un assegno di ricerca triennale presso l’Università di Lovanio (Belgio), dove ho svolto attività di ricerca presso gli Archivi Husserl. In questo periodo, ho pubblicato una monografia sulla fenomenologia politica di Jan Patočka, curato il volume collettivo Thinking after Europe e pubblicato una serie di articoli su temi di filosofia morale e politica. Nel 2017 sono stato nominato Senior Lecturer in Philosophy presso la University of the West of England (Bristol), dove lavoro tuttora.  Dal 2020 sono Visiting Professor presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele.

Di cosa ti occupi attualmente?

Sto lavorando a un progetto di ricerca sul concetto di solidarietà politica nel contesto europeo (eurosolidarity.com). In particolare, sono interessato al nesso tra solidarietà e giustizia e all’impatto del progresso scientifico e tecnologico sulla formazione e il mantenimento dei rapporti di solidarietà. Più in generale mi occupo di vari temi in ambito di etica pubblica (responsabilità civile, diritti umani, memoria storica), etica applicata (etica della tecnologia, data ethics) e filosofia politica (teorie della giustizia, idea e costruzione del progetto europeo). Lavoro (e tengo corsi) anche su postcolonialismo e filosofia del cinema.

Quali sono le tue aspirazioni per il futuro?

Proseguire la mia carriera accademica e ampliare il mio impegno in ambito di public engagement.

Hai qualche consiglio per chi sta per intraprendere un percorso di laurea in Filosofia?

Non temete la confusione. Interessatevi a tante cose diverse, a costo di sentirvi talvolta persi. Se ne avete l’occasione, trascorrete periodi di studio all’estero.

E per chi lo sta concludendo?

Abbiate pazienza.

Passiamo ora all’argomento del nostro webinar.

Si sente sempre più spesso parlare di BIG DATA, ma ancora più spesso ci si accorge che chi usa questa espressione non conosce davvero bene il suo significato. Quale potrebbe essere secondo lei una definizione attenta e precisa?

La National Science Foundation (NSF) ha definito ‘big data’ come segue: “Ampi, diversi, complessi, longitudinali e/o distribuiti set di dati generati da strumenti, sensori, transazioni Internet, email, video, numero di click e/o altre fonti digitali disponibili oggi e nel futuro”. Secondo il filosofo dell’informazione Luciano Floridi, questo è un ottimo esempio di definizione oscura e vaga.  In realtà, una definizione attenta e precisa non c’è. In generale, si può parlare di ‘big data’ come di enormi raccolte di dati (ma enormi rispetto a cosa?) generate dalle recenti tecnologie digitali dell’informazione e della comunicazione.

Come, la capacità di usare tutte queste informazioni per elaborare, analizzare e trovare riscontri oggettivi su diverse tematiche, influisce sull’attuale stato di democrazia?

Modificando alcuni parametri fondamentali della vita privata e pubblica delle persone come potere decisionale e responsabilità individuale.

Vi aspettiamo per approfondire questi argomenti e molto altro nel prossimo evento dell’Associazione AlumniSR: Il webinar “Big Data e crisi della Democrazia” - 30 settembre ore 18.30

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