Tutte le news

FLG, il grafene che uccide le cellule di una particolare leucemia

24 maggio 2017
Curiosiscienza

Uccidere le cellule cancerose di un particolare tipo di leucemia con il grafene, un materiale costituito da carbonio. È il risultato di uno studio condotto dall’Università di Sassari e pubblicato su “Angewandte Chemie”, la più importante rivista di chimica nel panorama scientifico internazionale. Senior author della pubblicazione è la Dott.ssa Lucia Delogu, biochimica e ricercatrice del dipartimento di Chimica e Farmacia, che ha coordinato una squadra interdisciplinare e internazionale.

Spiega la Dott.ssa Delogu: “Abbiamo scoperto che un particolare tipo di grafene, un nanomateriale dalle straordinarie caratteristiche fisiche e chimiche, è in grado di eliminare in modo selettivo i monociti, le cellule del sangue. Questa proprietà biologica ci ha spinto a credere che questo materiale fosse in grado di uccidere selettivamente le cellule tumorali di pazienti con leucemia mielomonocitica”, un tipo molto aggressivo di tumore caratterizzato da un notevole aumento del numero dei monociti nel sangue periferico.

Il gruppo internazionale ha studiato questo grafene speciale, chiamato few-layer graphene (FLG) testandone gli effetti sulle cellule monocitiche cancerose estratte dal sangue periferico di alcuni pazienti affetti da leucemia; la scoperta è stata che “quello da noi individuato è estremamente specifico solo per le cellule tumorali e non tossico per le cellule sane presenti nel sangue e nell’organismo in generale”.

Nell’ambito della cura dei tumori, il trattamento più comune è generalmente la chemioterapia, nonostante i numerosi effetti collaterali che questa presenta. Un confronto tra il FLG e l’etoposide, un farmaco usato nelle terapie chemioterapiche, ha confermato la maggior specificità e tossicità del grafene contro le cellule tumorali, senza intaccare quelle sane.

Co-autore dello studio è anche il Dott. Claudio Fozza, oncoematologo e ricercatore del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Sassari. “Abbiamo compiuto un passo importante nel campo della ricerca contro le leucemie e che potrebbe aprire interessanti scenari per la messa a punto di nuove terapie”. E aggiunge: “Pur essendo altamente promettenti, i risultati finora ottenuti in laboratorio dovranno essere confermati in vivo”.

Condividi l'articolo

Ti potrebbero anche interessare

UniSR e TIM spiegano il Covid-19 in Lingua dei Segni italiana
Curiosiscienza19 ottobre 2020
UniSR e TIM spiegano il Covid-19 in Lingua dei Segni italiana
Strategie per lo sviluppo di vaccini: un’overview
Curiosiscienza30 settembre 2020
Strategie per lo sviluppo di vaccini: un’overview
Armine e la bellezza “non convenzionale”: una riflessione del Prof. Tagliapietra
Filosofia11 settembre 2020
Armine e la bellezza “non convenzionale”: una riflessione del Prof. Tagliapietra
Quel virus d’oltremare–ovvero, come influenzare velatamente i nostri giudizi
Curiosiscienza08 giugno 2020
Quel virus d’oltremare–ovvero, come influenzare velatamente i nostri giudizi