Un network di ricerca che coinvolge laboratori in Europa, Stati Uniti e Canada con un obiettivo ambizioso: trovare entro quattro anni molecole potenzialmente efficaci contro la sclerosi multipla progressiva. Responsabile del progetto internazionale sarà il Professor Gianvito Martino, ordinario di Biologia applicata all’Università Vita-Salute San Raffaele e Professore Onorario alla School of Medicine and Dentistry at Queen Mary University of London. L’ingente finanziamento gli è stato assegnato dalla International Progressive MS Alliance – un’alleanza internazionale che riunisce le principali associazioni nazionali per la ricerca sulla sclerosi multipla progressiva, tra cui AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), uno dei membri fondatori – al termine di un bando competitivo a cui hanno partecipato i migliori centri di ricerca al mondo.
L’idea alla base del progetto BRAVEinMS è quella di unire le migliori competenze a livello mondiale e le tecniche bioinformatiche e biotecnologiche più avanzate per accelerare la scoperta di un potenziale farmaco contro la malattia, in grado di proteggere le cellule nervose e favorire i meccanismi di riparazione della mielina. Il consorzio internazionale include l’Ospedale San Raffaele, l’Università degli Studi di Milano, l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Nazionale della Ricerca, la UCSF di San Francisco, l’Università La Sapienza di Roma, la McGill University di Montreal, l’Università Pierre et Marie Curie di Parigi, l’IRBM di Pomezia, l’Università di Mainz, l’Università di Münster e l’Università di Düsseldorf.
Il bando internazionale indetto dalla International Progressive MS Alliance rappresenta un momento di svolta: per la prima volta le associazioni nazionali per la lotta alla sclerosi multipla – tra cui AISM – hanno guardato oltre i confini nazionali e messo insieme le forze per premiare i migliori progetti su scala globale.
“È stato un passo fondamentale nella giusta direzione”, dice il Professor Martino. “La ricerca che conta non è più – e forse non è mai stata – nazionale; non è la ricerca di un gruppo, o di un laboratorio, tantomeno quella di uno scienziato, ma è la ricerca di una comunità scientifica intera. Serve sempre più collaborazione, oltre i confini disciplinari, sempre più sfumati, e oltre i confini geografici. Solo così possiamo progredire nella conoscenza delle malattie e nello sviluppo di terapie efficaci”.
Questo finanziamento corona lo sforzo di molti anni di comprensione e lotta alla malattia del Professor Martino, la cui Unità di ricerca di Neuroimmunologia metterà in gioco la sua esperienza ventennale con le cellule staminali: ai pazienti con sclerosi multipla progressiva verranno prelevate cellule della pelle che saranno poi riprogrammate in cellule staminali pluripotenti e quindi differenziate in cellule nervose. Con queste cellule sarà possibile creare un modello in miniatura di rete neurale che dovrebbe riprodurre più fedelmente i meccanismi patologici della sclerosi multipla. Su di essa si potrà studiare in modo inedito l’azione dei potenziali farmaci ed eventualmente scartarli prima di passare alla sperimentazione sugli animali.
Il finanziamento ricevuto conferma nuovamente il San Raffaele come prestigioso centro d’eccellenza nell’ambito della ricerca, e ribadisce l’internazionalità delle nostre collaborazioni, che i nostri studenti possono vivere e sperimentare in prima persona.