Tutte le news

Leucemia linfatica cronica: ricercatori UniSR svelano sorprendente meccanismo di attivazione

12 giugno 2017
Attività di ricerca

Lo studio, pubblicato su Nature Communications, è stato guidato dal Prof. Paolo Ghia, Associato di Medicina Interna presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, e il Dott. Massimo Degano, capo dell’Unità di Biocristallografia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele; tra gli autori anche molti ricercatori UniSR.

 

Un gruppo internazionale di ricercatori ha rivelato il meccanismo alla base della proliferazione delle cellule B leucemiche nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. I recettori sulla membrana di queste cellule, che normalmente si attivano dopo essersi legati a virus o batteri specifici, nel caso della malattia si legano invece a loro stessi, auto-attivandosi. L’effetto è quello di una proliferazione incontrollata delle cellule leucemiche, che si diffondono nel sangue e si depositano nel midollo osseo e negli altri organi.

 

La scoperta giustifica anche per la prima volta la presenza di varie forme di leucemia linfatica cronica che si osservano nei pazienti – dalle più aggressive a quelle a progressione più lenta. Spiega il Dott. Degano: “Il fatto che le cellule del sistema immunitario proliferino in modo particolarmente rapido o invece si duplichino con minore velocità dipende dalla stabilità del legame che si crea tra i recettori sulla loro superficie. Se il legame è stabile le cellule B rallentano la loro duplicazione, dando origine alle forme di leucemia meno aggressive, viceversa se il legame è instabile, e continua perciò a crearsi e rompersi, le cellule sono continuamente stimolate a proliferare e danno origine alle forme di leucemia più aggressive”.

 

I ricercatori hanno confermato questa ipotesi tramite cristallografia a raggi X, una tecnica che consente di visualizzare la struttura tridimensionale delle molecole; inoltre, facendo esprimere questi recettori difettosi a delle cellule B dormienti, hanno dimostrato che la loro presenza era sufficiente per attivare la proliferazione.

 

Conclude il Prof. Ghia: “La scoperta è importante non solo perché offre un modello unico in grado di spiegare una grande varietà di esiti clinici, ma anche perché identifica nuovi potenziali target terapeutici. I farmaci attualmente disponibili agiscono su ciò che avviene in seguito all’attivazione dei recettori, anche perché non era chiaro il meccanismo con cui questa avvenisse. Ora possiamo pensare di colpire direttamente i recettori e bloccare in modo specifico il meccanismo con cui producono questo cortocircuito”.

 

 

In figura di apertura: due recettori sulla superficie di una cellula B leucemica che si legano tra loro, avviando il processo anomalo di proliferazione tumorale. Tramite cristallografia a raggi X è stato possibile visualizzare i dettagli dell’interazione, riconoscendo le regioni coinvolte e il tipo di legame. La scoperta apre la strada allo sviluppo di molecole che evitino il contatto tra i recettori e combattano così lo sviluppo della leucemia linfatica cronica.

 

Condividi l'articolo

Ti potrebbero anche interessare

Il San Raffaele scommette sulla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale
Attività di ricerca17 novembre 2023
Il San Raffaele scommette sulla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale
Scoperto un meccanismo chiave nella patogenesi del tumore al pancreas
Ricerca01 novembre 2023
Scoperto un meccanismo chiave nella patogenesi del tumore al pancreas
La Telecyclette per combattere l’isolamento degli anziani
Attività di ricerca02 luglio 2023
La Telecyclette per combattere l’isolamento degli anziani
VIRUS: un'esperienza contagiosa! La mostra interattiva del San Raffaele arriva a BergamoScienza
Attività di ricerca04 ottobre 2019
VIRUS: un'esperienza contagiosa! La mostra interattiva del San Raffaele arriva a BergamoScienza