Assegnato il finanziamento ERC Consolidator Grant al dott. Donato Inverso
Lo European Research Council (ERC), l’organismo dell’Unione Europea che finanzia i ricercatori di eccellenza che intendono svolgere attività di ricerca di frontiera negli Stati membri dell’UE o nei paesi associati, ha assegnato un finanziamento Consolidator Grant al dott. Donato Inverso, ricercatore in Patologia Generale presso UniSR e Group Leader dell’Unità di Pato-biologia Vascolare presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele.
ERC supporta progetti di ricerca ad alto rischio e ad alto impatto scientifico, condotti da ricercatori con curriculum di rilievo a livello internazionale. I progetti sono finanziati sulla base delle idee progettuali spontanee presentate dai ricercatori, in qualsiasi campo della scienza valutati sulla base del solo criterio dell’eccellenza scientifica.
Il finanziamento Consolidator Grant (CoG) è destinato a ricercatori di qualsiasi nazionalità con 7-12 anni di esperienza maturata dopo il conseguimento del dottorato di ricerca e con un curriculum scientifico molto promettente. Si rivolge a ricercatori che hanno l’obiettivo di consolidare la propria indipendenza con un proprio gruppo di ricerca (nuovo o di recente costituzione) e continuando a sviluppare una carriera di successo in Europa. Il finanziamento ricevuto dal dott. Inverso, del valore di 1,8 milioni di euro per 5 anni, aiuterà il suo gruppo di ricerca nello studio delle malattie croniche del fegato indotte da una dieta particolarmente calorica, dal fegato grasso fino al tumore del fegato (epatocarcinoma).
Il progetto
Il progetto appena finanziato dall’ERC ha lo scopo di studiare il ruolo dei vasi del fegato durante lo sviluppo della steato-epatite non alcolica (NASH). In particolare, il dott. Inverso e altri ricercatori negli ultimi anni hanno evidenziato come le funzioni del fegato siano determinate da una particolare struttura dei vasi ematici, che dividono l’intero organo in tante unità microscopiche dette lobuli epatici. All’interno di questi lobuli le cellule del fegato (epatociti) svolgono funzioni diverse in base alla loro distanza dai vasi.
Spiega il dott. Inverso:
Nel corso di danni epatici prolungati nel tempo, questa intricata struttura subisce una progressiva alterazione che porta ad una sempre più ridotta funzionalità del fegato. Tra le prime cause di malattia epatica cronica vi è il danno indotto dalla dieta ipercalorica, che sovraccarica il fegato e provoca una malattia progressiva che include: fegato grasso, epatite, fibrosi, cirrosi, fino all’epatocarcinoma. Le ultime stime parlano di un 25% della popolazione mondiale affetta da diversi stadi di malattia: si tratta quindi di una delle condizioni patologiche più diffuse del nostro tempo.
Nei prossimi 5 anni utilizzeremo metodiche innovative, in parte messe a punto dal nostro gruppo, con l’ambizione di mappare per la prima volta e con una risoluzione morfo-funzionale mai ottenuta prima tutti gli eventi vascolari che si susseguono nel corso della malattia, dalle fasi più iniziali e asintomatiche fino all’insorgenza del tumore al fegato.
L’obiettivo
L’approccio del team è focalizzato sul ruolo dei vasi e sull’interazione tra vasi e sistema immunitario e consentirà di raggiungere 3 obiettivi specifici:
- mappare la distribuzione anatomica e la funzione di migliaia di molecole sin dalle fasi iniziali dalla patologia, con lo scopo di identificare segni di disfunzionalità epatica correlati alla struttura del lobulo, un parametro che attualmente non è ancora considerato nei criteri diagnostici;
- identificare bersagli vascolari per la cura/prevenzione della NASH e la successiva progressione in forme più gravi. Attualmente il grosso delle terapie si focalizza su aspetti metabolici ed infiammatori. Tuttavia, la struttura del lobulo epatico è primariamente regolata dai vasi ematici: l’ambizione è quella di identificare specifici target terapeutici nei vasi del fegato, aprendo nuove prospettive di cura finora inesplorate;
- focalizzarsi sulla terapia del tumore al fegato (epatocarcinoma) per cui è già approvata una terapia diretta sui vasi tumorali ma per la quale non si conoscono ancora i precisi meccanismi di funzionamento.
Donato Inverso
Donato Inverso è un ricercatore specializzato nello studio del sistema immunitario e vascolare in corso di gravi malattie croniche del fegato, quali epatiti virali, cirrosi ed epatocarcinoma.
Classe 1985, si è laureato in medicina veterinaria nel 2009 presso l’Università Federico II di Napoli e nel 2015 ha ottenuto il dottorato in Immunologia presso UniSR, sotto la supervisione del prof. Matteo Iannacone, professore di Patologia Generale UniSR e direttore della Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. Successivamente si è spostato presso il Centro Tedesco per la Ricerca sul Cancro (DKFZ) come postdoc nel gruppo guidato dal prof. Hellmut Augustin, dove per sette anni ha studiato il ruolo del sistema vascolare nel guidare la rigenerazione del fegato e lo sviluppo di diverse malattie croniche del fegato indotte da una scorretta alimentazione.
È stato insignito di diversi premi di prestigio, inclusi quelli da organismi internazionali come EMBO (2016), Marie Skłodowska-Curie Action (2017), DKFZ (2018) e Accademia dei Lincei (2021).
Nel 2022 il dott. Inverso si è aggiudicato un AIRC-StartUP grant del valore di 1 milione di euro, con cui è rientrato in Italia presso UniSR per guidare la nuova Unità di Pato-biologia vascolare.
Per maggiori informazioni sul lavoro di ricerca del dott. Inverso e il suo team: https://inversolab.org/