Lo European Research Council (ERC) ha annunciato i vincitori degli Advanced Grants 2023: tra loro Alessandra Boletta, Group leader della Cystic Kidney Disorders Unit di IRCCS Ospedale San Raffaele, e Matteo Iannacone, Professore di Patologia Generale dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Direttore della Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Group Leader della Dynamics of Immune Responses Unit dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.
I prestigiosi finanziamenti ERC sostengono la ricerca innovativa in varie discipline: l'unico criterio di valutazione del progetto è l'eccellenza scientifica. In particolare, gli Advanced Grants sono rivolti a ricercatori esperti con un notevole curriculum di ricerca. Con i loro Advanced Grants, la Dott.ssa Boletta e il Prof. Iannacone riceveranno fino a €2,5 milioni di euro ciascuno per un massimo di 5 anni.
Quest'anno, lo European Research Council ha valutato 1829 proposte, selezionandone 255 per un importo totale di 652 milioni di euro. Di questi, 75 sono dedicati a ricerche in ambito Life Sciences (scienze della vita). L’Italia si aggiudica 12 ERC Advanced Grants, di cui 4 in Life Sciences, tra cui i 2 vinti dalla Dott.ssa Boletta – prima donna del San Raffaele a vincere un ERC Advanced – e dal Prof. Iannacone.
Solo nel 2023, i ricercatori di Ospedale e Università San Raffaele hanno ricevuto ben 8 finanziamenti ERC, contribuendo ad aumentare il prestigioso medagliere dell’Istituto che arriva a quota 28 finanziamenti ERC assegnati in questi anni di storia del programma europeo dalla sua nascita nel 2007. Vincere più finanziamenti ERC è un risultato significativo per qualsiasi Istituto di ricerca e riflette il suo impegno nel promuovere la ricerca d’avanguardia e nell’attrarre e ritenere i migliori talenti, portando a una maggiore visibilità globale e al riconoscimento come centri di innovazione ed eccellenza scientifica.
Il progetto “QtCilia”
Il progetto “QtCilia”, coordinato dalla dottoressa Boletta, studierà un nuovo processo biologico - identificato nel suo laboratorio - di cross-comunicazione fra due organelli importanti per la cellula: il ciglio primario e il mitocondrio. Il ciglio primario è una struttura sottile che protende verso l’esterno della cellula, una sorta di antenna che capta informazioni presenti nell’ambiente circostante e le trasferisce all’interno della cellula stessa. Benché di piccole dimensioni, è fondamentale per il normale funzionamento delle cellule, tanto che una sua alterazione causa importanti malattie umane, fra le quali una intera classe di patologie genetiche dette “cigliopatie”.
La patologia umana più frequentemente associata a un malfunzionamento delle ciglia primarie è il rene policistico, malattia sulla quale da vent’anni si concentra l’attività di ricerca del laboratorio diretto da Boletta, che si manifesta con la formazione di cisti renali e la perdita di funzionamento dell’organo.
Spiega Boletta:
Il nostro laboratorio ha recentemente scoperto che il ciglio primario è in grado di “sentire” i livelli di nutrienti disponibili nell’ambiente esterno alla cellula e di convogliare l’informazione al mitocondrio, organello intracellulare che svolge la funzione di centralina energetica. In particolare, nel nostro recente lavoro pubblicato su Nature Metabolism abbiamo scoperto che il ciglio primario sente i livelli di un nutriente fondamentale per le cellule chiamato glutamina (che ha come simbolo scientifico Q). Per questo motivo il progetto si intitola “A Novel glutamine (Q) sensory role for primary cilia: implications for health and disease” con acronimo QtCilia (letto “Cute cilia”, che in inglese si traduce come “ciglia carine”).
Il progetto finanziato risponderà a tre importanti domande:
- Come fa il ciglio primario a “sentire” i livelli di nutrienti?
- Come fa il ciglio primario a comunicare le informazioni raccolte al mitocondrio?
- Che ruolo svolge la funzione di sentire i nutrienti e regolare la risposta cellulare in termini bioenergetici per le cigliopatie?
Per indagare questi interrogativi è stato assemblato un corposo programma che farà uso di tecnologie innovative disponibili presso il San Raffaele.
Dichiara la ricercatrice:
Sono onorata, e molto felice. È un grande riconoscimento all’attività del nostro laboratorio, di tutte le collaboratrici e i collaboratori che ne fanno parte ora e che ne hanno fatto parte in passato. Un importante riconoscimento alla capacità innovativa del nostro gruppo, del quale sono davvero orgogliosa e grata ai più giovani.
Il progetto “EUCLIDEAN”
Il progetto EUCLIDEAN, guidato dal Prof. Iannacone, si propone di rivoluzionare la comprensione dell'immunità adattativa contro le infezioni virali del fegato, esplorando in particolare come il virus dell'epatite B (HBV) induca disfunzioni nelle cellule immunitarie adattative. Attraverso tecniche avanzate di imaging e analisi molecolare, EUCLIDEAN mira a identificare strategie innovative per reindirizzare il sistema immunitario contro HBV, offrendo nuove speranze nella lotta contro infezioni virali croniche.
L’importanza della mentorship
Dopo una lunga esperienza negli Stati Uniti, Matteo Iannacone è tornato nel 2010 in Italia al San Raffaele grazie a un finanziamento della Fondazione Armenise-Harvard. In un vero e proprio record, Matteo Iannacone è stato quindi vincitore di 5 ERC Grants consecutivi: Starting Grant (2011, progetto “IVM-VIRUS-nAb”), Consolidator Grant (2016, progetto “FATE”), due Proof of Concept (2020 e 2023, rispettivamente con i progetti “2LIVEr” e “S-CAM”) e quest’ultimo, Advanced Grant, con il progetto “EUCLIDEAN”.
Nel 2023, anche gli ex studenti di dottorato del professor Iannacone Marco De Giovanni, Valeria Fumagalli e Donato Inverso hanno vinto finanziamenti ERC, rispettivamente Starting, Synergy e Consolidator grant. Inoltre, al pari del suo mentore, De Giovanni nel 2023 ha ottenuto anche il Career Development Award assegnato dalla Giovanni Armenise Harvard foundation per aprire il proprio laboratorio in Italia.
Questo risultato eccezionale evidenzia l'importanza della mentorship nella ricerca scientifica e sottolinea il contributo del Prof. Iannacone alla formazione di una nuova generazione di scienziati eccellenti. L’Università Vita-Salute San Raffaele è impegnata in un programma di supervisione solido ed efficace per gli studenti di dottorato, garantendo un supporto e una guida completa durante tutto il loro percorso accademico.
Commenta Iannacone:
Sono profondamente grato sia ai membri attuali che a quelli passati del nostro laboratorio per la loro eccezionale dedizione e duro lavoro. È davvero grazie al loro sforzo collettivo che siamo stati in grado di ottenere risultati così significativi. Questo ERC Advanced Grant rappresenta non solo un riconoscimento della nostra ricerca pionieristica, ma anche una pietra miliare nella nostra missione di riscrivere le regole dell'immunologia epatica e trasformare il modo in cui combattiamo le infezioni virali. Sono particolarmente orgoglioso di questo traguardo e, forse ancor più, dei miei ex studenti di dottorato Marco De Giovanni, Donato Inverso e Valeria Fumagalli, per aver ottenuto i loro ERC Grants nello stesso bando. Questo dimostra che, insieme, stiamo contribuendo a definire il futuro della ricerca scientifica, promuovendo nuovi paradigmi nell’ambito dell’immunologia e della patologia.
Alessandra Boletta
Laureata in Biologia (Biochimica) a Pavia, dopo un’esperienza di ricerca all’estero, prima in Inghilterra, poi negli USA presso la Johns Hopkins University di Baltimora, dove ha iniziato a lavorare sul rene policistico, apportando rilevanti contributi nel campo, nel 2002 è rientrata in Italia grazie al programma carriere di Telethon (2002-2012) e a un progetto Marie Curie Excellence Team Leader Award (2004-2008, che nell’allora programma quadro di finanziamento rappresentava un precursore degli ERC Starting Grants). Qui ha iniziato a lavorare in modo indipendente come Assistant Telethon Scientist prima e Associate Telethon Scientist poi, focalizzando la sua ricerca sulle malattie genetiche con focus primario il rene policistico autosomico dominante. Nel 2008 è diventata Capo Unità presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele, dove dal 2014 al 2019 ha ricoperto il ruolo di Direttore della Divisione di Genetica e Biologia Cellulare. Negli anni il suo laboratorio ha contribuito in molti modi a generare importanti scoperte nell’ambito della malattia genetica del rene policistico, in particolar modo sviluppando nuovi approcci terapeutici e nuove ipotesi di patogenesi della malattia. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, il più importante nel 2022 da parte della International Society of Nephrology (Lillian Jean Kaplan Award for Excellence in PKD).
Matteo Iannacone
Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, la specializzazione in Medicina Interna e un dottorato di ricerca in Immunologia, il Prof. Iannacone ha lavorato per circa 10 anni negli Stati Uniti presso lo Scripps Research Institute di La Jolla e la Harvard Medical School di Boston. Nel 2010 è tornato in Italia grazie a un finanziamento della Fondazione Armenise-Harvard e attualmente occupa la carica di Direttore del laboratorio di Dynamics of Immune Responses, di Direttore della Divisione di Immunologia, Trapianti e Malattie Infettive, e di Professore di Patologia Generale all’Università Vita-Salute San Raffaele. È autore di oltre 115 pubblicazioni scientifiche nelle riviste scientifiche più importanti (tra cui Nature, Science, Cell, Immunity, Nature Immunology, Nature Medicine) e vincitore di prestigiosi premi internazionali, tra cui l’Armenise-Harvard Foundation Career Development Award, un ERC Starting Grant, lo Young Investigator Award dalla European Association for the Study of the Liver, l’EMBO Young Investigator Award, un ERC Consolidator Grant, due ERC Proof of Concept Grants, il premio Chiara D’Onofrio, un ERC Advanced Grant e il Premio Alessandro Moretta del Cenacolo delle Scienze e della Culture. È un membro eletto della Henry Kunkel Society e della European Molecular Biology Organization. Detiene 14 brevetti internazionali. Combinando tecniche di imaging in vivo e di analisi molecolari all'avanguardia, ha dato un contributo fondamentale alla nostra comprensione della risposta immunitaria e dell'immunopatologia indotta da virus.