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Elezioni europee: appuntamento con la storia

07 giugno 2024
Cultura

In vista delle prossime elezioni europee, tema particolarmente sentito dall'Ateneo e dal corpo studentesco, abbiamo chiesto un commento del nostro Prorettore per le Scienze Umane e Sociali, il Professore Roberto Mordacci, che ha messo in evidenza le questioni cardine del contesto in cui si svolgeranno queste elezioni.

Un passo nella storia: dal 1979 al 2024

Le prime elezioni del Parlamento Europeo si svolsero nel 1979. Vi parteciparono nove Paesi, quelli che allora facevano parte della Comunità Europea: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Regno Unito.

Le elezioni 2024 sono le decime da quel 1979 e coinvolgono 27 paesi, uno in meno rispetto al 2019, a causa della Brexit. Esse si svolgeranno in un clima internazionale assai delicato, con due grandi guerre, Ucraina e Gaza-Israele, non lontano dai confini europei e con un’agenda di temi decisivi da affrontare nel prossimo quinquennio. Fra questi, il più profondo è quello che riguarda la difesa europea.

Un sistema di difesa comune o un’Europa à la carte?

L’aggressione russa all’Ucraina ha suscitato forte preoccupazione nei Paesi europei, soprattutto in quelli dell’Europa Centro Orientale (i cosiddetti PECO), che temono le mire espansionistiche russe e percepiscono la possibilità di un disimpegno della NATO in Europa. L’Unione dovrà decidere se organizzare un sistema di difesa comune e, almeno in parte, indipendente dalla NATO oppure optare per un’Europa à la carte, dove ogni Stato fa per sé, anche in termini di alleanze geo-strategiche.

L’urgenza delle questioni ambientali

Un altro tema cruciale è l’ambiente. L’UE si è posta da tempo alla guida di un atteggiamento progressivo verso le nuove fonti energetiche e le strategie per la riduzione delle emissioni e per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico. Nessun altro continente ha introdotto iniziative paragonabili al Green Deal, sia in termini di investimenti sia in termini di politiche comuni. Il Parlamento dovrà decidere se confermare questo ruolo di guida o mutare rotta, seguendo interessi più immediati.

Intelligenza Artificiale e regolamentazione del Futuro

Vi è poi l’agenda tecnologica, su cui l’Unione ha da poco segnato un punto di forte avanzamento, con l’approvazione dell’AI Act, ossia la prima legislazione internazionale in materia di Intelligenza Artificiale, che definisce i livelli di rischio e i relativi requisiti per l’utilizzo degli algoritmi negli strumenti ammessi nel mercato europeo.

Il ruolo geopolitico dell’Europa dipenderà da queste e da altre questioni, che stabiliranno un punto fondamentale, ossia se l’Unione è ancora un progetto vitale o se si avvia al suo disfacimento. In questo secondo caso, è prevedibile non tanto la riacquisizione di sovranità degli Stati nazionali, quanto una maggiore vulnerabilità di essi a influenze esterne, non europee, su uno scenario in forte trasformazione.

Identità europea e “Generazione Erasmus”

Dopo 45 anni dalle prime elezioni, la popolazione europea si è abituata a sentirsi artefice del proprio destino: non ha ancora sviluppato una sorta di “coscienza transnazionale europea”, ma si è nutrita di scambi intensissimi e di una conoscenza reciproca assai più profonda rispetto a prima del Trattato di Roma del 1958. Già solo la “generazione Erasmus” costituisce una ormai numerosa coorte di cittadini che si sentono anzitutto europei e che viaggiano e vivono liberamente, senza difficoltà, nei Paesi dell’Unione (non più nel Regno Unito, che dalla chiusura rispetto al continente ha tratto un certo isolamento). Non è un caso che, nelle statistiche dei votanti, i giovani risultino fra quelli che più accedono al voto europeo. Non c’è ragione di pensare che non vorranno far sentire la propria voce anche questa volta.

Non solo, quindi, le questioni urgenti – di cui troppo poco, purtroppo, si è parlato in questa campagna elettorale – ma una consapevolezza ormai diffusa porterà molte persone, giovani e non, al voto sabato 8 e domenica 9 giugno. E la possibilità di scegliere è già una vittoria per tutti.

 

In Italia sarà infatti possibile votare l'8 e il 9 giugno presso il proprio seggio elettorale. Se hai bisogno di maggiori informazioni a questo link trovi diverse indicazioni per il tuo voto consapevole.

Ci vediamo alle urne!