Due ricercatrici UniSR vincitrici della terza edizione del bando Cariplo-Telethon Alliance

L’iniziativa, che le due Fondazioni si impegnano a portare avanti anche in futuro, è dedicata a chiarire quegli aspetti ancora oscuri del genoma umano potenzialmente responsabili di malattie rare.
Sono Antonella Nai e Alessia Pagani le due ricercatrici di UniSR tra le vincitrici e i vincitori del bando di Fondazione Cariplo e Fondazione Telethon, giunto alla sua terza edizione.
L’iniziativa, che le due Fondazioni si impegnano a portare avanti anche in futuro, è dedicata a chiarire quegli aspetti ancora poco chiari o del tutto sconosciuti riguardanti il genoma umano, potenzialmente responsabili di malattie rare. Tra le patologie oggetto di studio ci sono alcune forme di distrofia muscolare come quella di Duchenne e la facio-scapolo omerale, malattie del sangue quali l’emocromatosi, la teleangiectasia emorragica e la talassemia, ma anche disturbi del neurosviluppo e tumori rari.
Nel 2023, il bando ha portato alla selezione di 14 nuovi progetti di ricerca, per un totale di 3,2 milioni di euro e di 22 gruppi di ricerca coinvolti.

Le vincitrici UniSR
Vincitrici del bando 2023 per Università Vita-Salute San Raffaele sono state:
- Antonella Nai, Group Leader dell’Unità di Regolazione del Metabolismo del Ferro, con lo studio del ruolo della ATP sintasi ATP5MGL nella beta-talassemia. L’emoglobina è la molecola che trasporta l'ossigeno nei globuli rossi ed è composta da due proteine: l’alfa-globina e la beta-globina. Mutazioni nel gene della beta-globina causano la beta-talassemia, una malattia genetica diffusa soprattutto nel Mediterraneo. In questa malattia, i globuli rossi producono troppa alfa-globina, che non riesce a combinarsi con la beta-globina, formando aggregati tossici che impediscono la maturazione dei globuli rossi e causano anemia. Questi processi richiedono molta energia, fornita dall'ATP. Nei globuli rossi talassemici, la produzione di ATP è insufficiente. Un complesso enzimatico chiamato ATP sintasi, che include la subunità ATP5MGL, potrebbe essere cruciale per migliorare la maturazione dei globuli rossi. Questo progetto studierà il ruolo di ATP5MGL per trovare nuovi possibili bersagli terapeutici per la beta-talassemia, migliorando la produzione di energia e la maturazione dei globuli rossi.
- Alessia Pagani, ricercatrice presso l’Unità di Regolazione del Metabolismo del Ferro, con lo studio del ruolo della proteina kielin/cordin-like nella regolazione della epcidina e della sua rilevanza nell'emocromatosi giovanile 2A. L'emocromatosi ereditaria (HH) è una malattia genetica che causa un eccesso di ferro nel corpo a causa di una produzione ridotta di epcidina, un ormone epatico che regola i livelli di ferro. L’accumulo di ferro può danneggiare vari organi in modo irreversibile. L'HH può presentarsi in forma giovanile o adulta; la forma giovanile di tipo 2A (JH-2A) è particolarmente grave e può essere letale senza trattamento, che attualmente consiste nella rimozione di una certa quantità di sangue per ridurre il ferro in eccesso, ma non è adatta a tutti i pazienti e non risolve la causa principale della malattia. Il gruppo di ricerca ha scoperto che una proteina chiamata Tdark kielin/chordin-like (KCP) potrebbe attivare la produzione di epcidina e compensare la funzione mancante in JH-2A. Questa ipotesi sarà verificata tramite esperimenti in colture cellulari e modelli animali. Inoltre, saranno valutati vari farmaci approvati dall'EMA per valutare la capacità di aumentare l'attività di KCP nel fegato, offrendo così un'opzione terapeutica per i pazienti non trattabili con salassi. Di questo approccio potrebbero anche beneficiare pazienti con altre condizioni di sovraccarico di ferro, come la beta-talassemia.

Il bando Telethon-Cariplo
L’iniziativa di questo bando, ispirata a un programma dei National Institutes of Health (NIH) americani, mira proprio a “illuminare la porzione più oscura del genoma umano”, invitando i ricercatori a studiare aspetti genetici e meccanismi molecolari ancora in gran parte sconosciuti o scarsamente compresi, ma che rappresentano un potenziale per lo sviluppo di nuove terapie per le malattie rare.
In particolare, i progetti dovevano focalizzarsi sullo studio dei cosiddetti bersagli T-dark, per i quali non sono note informazioni sulla struttura, sulla funzione e sulla interazione con molecole e farmaci.
Nonostante il genoma umano sia stato sequenziato completamente, di molti geni e delle proteine da loro codificate sappiamo infatti ancora poco. Basti pensare che delle 4500 proteine umane ritenute dei possibili bersagli farmacologici, soltanto 700 sono attualmente nel mirino di farmaci approvati: significa, cioè, che tra tutte le altre, oltre l’80%, potrebbero esserci proteine adatte a essere oggetto di studio per mettere a punto nuove terapie, ma per motivi diversi non vengono studiate.
Per questo motivo i bandi come il Telethon-Cariplo Alliance sono partnership essenziali, in quanto supportano la ricerca di base, per fornire risposte alle tante domande ancora aperte, e consentono ai ricercatori e alle ricercatrici di avvicinarsi ai pazienti più fragili.
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