Il sistema funziona in maniera semplicissima: si acquista D-Eye, si applica alla cover dello smartphone e si installa una semplice App. Sfruttando la sorgente luminosa a LED dello smartphone, D-Eye trasforma il cellulare in un oftalmoscopio “portatile”, adatto a molteplici scopi. Oltre allo screening della retina, D-Eye consente lo screening della degenerazione maculare, della retinopatia diabetica e ipertensiva, il rilevamento disturbi neurologici, emorragie, costrizioni dei vasi sanguigni, permette di effettuare test di acuità visiva per tutte le età e molto altro.
“Il vantaggio di D-Eye” racconta il suo inventore “è che chiunque di noi ha uno smartphone in tasca; lo svantaggio è che i modelli cambiano ogni pochi mesi e ogni volta è necessario realizzare una cover ‘sartoriale’ per ciascuna nuova tipologia di telefono. L’iPhone è lo smartphone con una geometria più stabile, per cui per il momento ci siamo concentrati su questi modelli. L’obiettivo ora è creare un D-Eye ‘universale’, una cover ‘jolly’ che possa adattarsi a qualunque modello di cellulare”.
La notevole versatilità, la facilità d’uso, la rapidità e la precisione di diagnosi rendono D-Eye uno strumento adatto a tutti i tipi di pazienti, ma in particolar modo a quelli più piccoli.