Un secondo aspetto analizzato è l’influenza dei videogiochi sul senso di velocità: “Abbiamo rilevato che per i bambini che usano maggiormente i videogiochi, i comuni videoclip sembrano scorrere più velocemente, indipendentemente dall’età. Questo risultato, che per certi versi può sembrare controintuitivo, potrebbe significare che i videogiocatori tendono a proiettare sulla realtà, accelerandola, i ritmi d’azione dei videogiochi”.
Videogiochi e televisione vengono comunemente indicati come deleteri e dannosi (certamente nessuno consiglierebbe ai propri figli di trascorrere le giornate sui videogiochi o davanti alla televisione). “Tuttavia alcuni studi – riflette de’Sperati – hanno mostrato anche aspetti positivi dei videogiochi: ad esempio, i videogiochi d’azione migliorano le capacità attentive e di lettura dei bambini dislessici. Solo il nostro studio, tuttavia, ha messo in luce una relazione con il senso della velocità. In questo senso i videogiochi potrebbero contribuire a compensare la “zavorra” visiva di cui parlavamo prima”.
Aggiunge: “Stiamo facendo partire uno studio multicentrico internazionale per estendere questi risultati a una popolazione di bambini e adolescenti più vasta ed eterogenea, e anche per verificare se i “videogiochi oculari” (in cui ciò che accade sullo schermo viene controllato dallo sguardo) possano avere un effetto ancora maggiore dei videogiochi tradizionali sulla dislessia e anche sulla discalculia”. Uno degli obiettivi dello studio è verificare se e quanto un massiccio consumo di video possa incidere sullo sviluppo del senso dinamico della realtà.