Un gruppo di ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston ha identificato i “neuroni del sonno”. Già scoperti 20 anni fa nei topi e da allora più volte studiati, soltanto adesso è stato riconosciuto il ruolo fondamentale che rivestono nel sonno. I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Communications e per ora raccolti solo sui topi, indicano che quando questo gruppo di neuroni è acceso riesce a fare “addormentare” il cervello, mentre quando è danneggiato causa l’insonnia.
“Il nucleo preottico ventrolaterale (VLPO) svolge un ruolo fondamentale nel determinare il sonno” spiega il Professor Ferini Strambi, Ordinario di Neurologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Primario del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro ed ex Presidente della World Association of Spleep Medicine. “Circa l’80% dei neuroni di questa regione contiene due neurotrasmettitori – le sostanze che veicolano le informazioni fra i neuroni – quali GABA e galanina, che svolgono una funzione inibitoria sui centri della veglia. Lo studio pubblicato è un’ulteriore dimostrazione dell’importanza dei neuroni che producono galanina”. Negli esperimenti condotti, i neuroni del sonno sono stati controllati utilizzando un raggio laser o dei composti chimici. “In entrambi i casi, la stimolazione di questi ha indotto negli animali un sonno profondo; al contrario, gli stessi neuroni danneggiati o perduti, ad esempio in seguito al normale processo di invecchiamento, hanno provocato insonnia”.