I ricercatori hanno analizzato le radiografie di 114 pazienti ospedalizzati per COVID-19 e hanno rilevato fratture vertebrali toraciche nel 35% dei casi. Tali pazienti erano più anziani (età media 57 anni), e più frequentemente portatori di ipertensione e malattie cardiache. Rispetto ai pazienti senza fratture, in questa popolazione è stata rilevata una maggior necessità di utilizzo dei ventilatori polmonari e un più elevato tasso di mortalità.
“Le fratture vertebrali sono un indicatore di fragilità; questa analisi riporta che nei pazienti ospedalizzati per COVID-19 tali fratture appaiono essere legate ad una rilevante vulnerabilità dalla malattia, soprattutto quando sono di maggiore gravità (le cosiddette “fratture severe”)”
dichiara il Prof. Andrea Giustina, senior author dello studio, Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo UniSR dove è Prorettore per le relazioni istituzionali e per i rapporti internazionali, e Primario dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.