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Tecnologia e apprendimento: come cambiano le skills ai tempi di COVID-19

07 aprile 2020
Curiosiscienza

Da soli, non più circondati dai compagni di corso.

A casa nostra, non più seduti ai banchi di un’aula, o in un laboratorio.

Davanti a un computer, non più davanti agli occhi del docente.

L’isolamento imposto dalle direttive per contrastare il COVID-19 ha cambiato la didattica universitaria, stravolgendo le abitudini di studio e le modalità d’apprendimento; una sfida necessaria, non scelta, che può stimolarci a trovare nuove soluzioni per raggiungere i nostri obiettivi, potenziando alcune abilità. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Valentina Tobia, Psicologa Scolastica e dell’Educazione, ricercatrice in psicologia dello sviluppo presso UniSR.

 

Potenziamento delle funzioni esecutive

Pensiamo alle funzioni esecutive, quei processi cognitivi che guidano l’attuazione di comportamenti complessi diretti a uno scopo: l’inibizione, che ci permette di tenere a bada l’interferenza di informazioni non rilevanti al raggiungimento dei nostri obiettivi; la pianificazione, che consiste nella capacità di organizzare gli step per raggiungere un obiettivo; la flessibilità cognitiva, che ci porta a cambiare schema d’azione in base ad un feedback ricevuto o a cambiamenti contestuali. Seguire le lezioni da casa significa dover inibire un maggior numero di possibili distrazioni. Inoltre, i ritmi di studio sono in genere imposti dall’“esterno”, dovendo incastrare tempi per muoversi da un luogo all’altro, orario delle lezioni, orari delle attività di svago, mentre ora ci si trova a dover pianificare il tempo dell’intera giornata per lo più per conto proprio, creando nuove routine, dandosi degli obiettivi di studio e organizzandosi per raggiungerli, coordinando il lavoro a distanza con lo studio solitario. Tutto questo, adeguandosi con flessibilità alle nuove richieste che ci arrivano da questo contesto di vita inedito.

Come cambia il nostro rapporto con la tecnologia?

Anche le persone più refrattarie sono costrette a scaricare nuove app e imparare a usarle, provare strumenti di condivisione, seguire lezioni sullo schermo del loro computer. Ancora, cambia la comunicazione. Anche con il supporto video, i canali comunicativi non verbali, come la postura, i gesti, le espressioni del volto che accompagnano il parlato, sono meno accessibili che di persona; pensiamo alle lezioni registrate, dove la comunicazione è in differita e talvolta solo in formato audio. Impariamo a comunicare in un modo nuovo, e ad apprendere da nuovi canali.

Tutti quegli strumenti che prima erano un’opzione, ora sono una necessità, e ci troviamo ad acquisire, per raggiungere gli obiettivi di studio, delle nuove competenze. Alcune di queste potranno rimanere nelle nostre abitudini future, diventando parte di un nuovo metodo di studio.

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