Laura studentessa del primo anno della magistrale in Biotechnology and Medical Biology, considera evitata la mancanza di interazione che connotava le lezioni in aula
"Ex malo bonum. Ecco come mi sento di riassumere l’esperienza vissuta da studentessa del primo anno di magistrale in Biotechnology and Medical Biology.
Quest’improvvisa pandemia ci ha messo a dura prova sotto molti aspetti, ma soprattutto ha costretto l’Università a trovare nuove (e innovative) modalità per assicurare a noi studenti la didattica che l’ha sempre contraddistinta.
La conversione dei corsi a lezioni in streaming via Microsoft Teams o di altro genere è stata repentina, come anche la necessità di trasformare esami scritti in orali, ma, nonostante le iniziali difficoltà e incertezze, è avvenuta celermente e con ottimi risultati. Conseguentemente, uno dei rischi più avvertiti in questa situazione era la possibile mancanza di interazione che connota le lezioni in aula. Dall’esperienza di questi mesi però emerge un quadro diverso: siamo riusciti a portare a termine lavori di gruppo, che per definizione richiedono confronto sia con il docente che tra gli studenti, i professori sono sempre stati disponibili per chiarimenti (tanto via e-mail, quanto in via telematica) e anche durante le lezioni in streaming era possibile ricevere tempestivi chiarimenti ai propri dubbi. In conclusione,
da un evento funesto che ci ha colti impreparati siamo riusciti a unire le forze e reinventare con successo e soddisfazione di tutti gli attori coinvolti il paradigma universitario.