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Depressione persistente nei pazienti post Covid-19

02 marzo 2021
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Il nuovo studio del San Raffaele mostra l’impatto psichiatrico delle forme gravi di COVID-19 a tre mesi dalla dimissione e il suo legame con l’infiammazione

A tre mesi dalle dimissioni, circa un terzo dei pazienti ricoverati per Covid-19 continua a soffrire di disturbi psicopatologici come depressione, ansia, insonnia e sindrome da stress post-traumatico. La depressione, in particolare, è quella che persiste maggiormente nel tempo e la sua gravità è strettamente legata all’intensità dello stato infiammatorio sistemico che segue le forme gravi di Covid-19, anche per mesi dopo la guarigione. La buona notizia è che i pazienti con queste forme depressive, risultano particolarmente responsivi alle terapie psicologiche e farmacologiche a disposizione.

Lo studio del San Raffaele

Sono questi i risultati di un nuovo studio coordinato dal Prof. Francesco Benedetti, medico psichiatra e ricercatore, Professore di Psichiatria UniSR e Group leader dell’Unità di ricerca in Psichiatria e psicobiologia clinica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, e pubblicato sulla rivista scientifica Brain, Behavior and Immunity. Si tratta della prosecuzione di una ricerca pubblicata dal gruppo di Benedetti ad agosto 2020, che aveva descritto per la prima volta le conseguenze psichiatriche di Covid-19 a un mese dalle dimissioni.

Un paziente su tre soffre di un disturbo psicopatologico

“A soffrire di più sono le donne e le persone con una precedente storia di disturbi psichiatrici, sebbene queste ultime siano anche quelle che hanno mostrato nel tempo il miglioramento maggiore, probabilmente perché hanno maggiore dimestichezza e disponibilità con le terapie, sia psicologiche sia farmacologiche,”

afferma Francesco Benedetti. “Ma la cosa più interessante dei dati raccolti è che confermano la stretta relazione tra risposta del sistema immunitario, stato infiammatorio e persistenza dei sintomi depressivi.”

Per gli studi sulla correlazione tra depressione e neuroinfiammazione, il Prof. Benedetti e il suo team sono stati vincitori di un finanziamento di Fondazione Cariplo. Scopri di più

Neuroni glutammatergici (VGLUT2/DAPI) visti con il microscopio a fluorescenza. Per gentile concessione della Dott.ssa Ginetta Collo, Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale, Università degli Studi di Brescia

Infiammazione post-Covid-19 e depressione persistente

Rispetto agli altri disturbi riscontrati nei pazienti (ansia, PTSD, insonnia) – che hanno mostrato un sostanziale miglioramento nel corso dei tre mesi di follow-up, indipendentemente dal sesso e da una precedente storia psichiatrica dei soggetti – i sintomi depressivi sono risultati molto più persistenti nel tempo e in diretta correlazione con i valori dell’indice di infiammazione sistemica (SII), che può rimanere elevato per mesi dopo la guarigione dall’infezione acuta.

“Sappiamo bene che chi soffre di depressione maggiore presenta livelli più alti di citochine infiammatorie nel sangue, indipendentemente dall’avere avuto infezioni o malattie del sistema immunitario, e sappiamo che questo stato infiammatorio si associa alla riduzione dell’attività di alcuni neurotrasmettitori essenziali per il controllo delle emozioni, come la serotonina; sappiamo d’altra parte anche che forti stati infiammatori – anche in conseguenza a infezioni virali e batteriche – aumentano il rischio di episodi depressivi,”

spiega il professor Benedetti. “Il Covid-19 è il paradigma di questo fenomeno e un’ulteriore conferma di decenni di ricerca in questo campo: se l’infiammazione non recede, nei mesi successivi alla malattia acuta può svilupparsi un episodio depressivo”.

Lo studio dà anche un messaggio positivo alle persone che hanno affrontato una forma grave di Covid-19 e che adesso soffrono di depressione. “Anche grazie al fatto che iniziamo a comprendere i meccanismi alla base di questi disturbi, le terapie a disposizione – psicologiche e farmacologiche – possono essere scelte in modo accurato e personalizzato, e risultano quindi particolarmente efficaci” conclude Benedetti.

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