La grammatica simbolica dell’esperienza teatrale si compone di concetti come corporeità, presenza, distanza, evento e sorpresa. Questi stessi concetti sono stati messi al centro dell’attenzione, in senso privativo, dall’attualità della pandemia.
Parlare di teatro oggi significa mettere a fuoco alcuni nodi critici dell’esperienza artistica nella contemporaneità. Quella che Walter Benjamin ha definito “l’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” sta conoscendo nuove frontiere e nuove forme d’espressione, la cui evoluzione è stata accelerata dall’emergenza sanitaria. Dalla realtà virtuale alla digitalizzazione dei luoghi fisici, il teatro deve far fronte alle sfide del presente ben oltre le limitazioni del COVID-19. Per farsi carico degli orizzonti futuri, il teatro in questo periodo difficile guarda alla sua essenza.
Il workshop è dedicato all’analisi dell’esperienza teatrale in relazione all’attualità ed è strutturato in due sessioni.
La sessione mattutina svilupperà l’idea di teatro come spazio della presenza e della distanza fra le soggettività, luogo della comparizione, dell’attrazione e della repulsione fra i corpi.
La sessione pomeridiana, invece, si occuperà dell’idea di teatro come luogo politico possibile, poiesis di forme inedite di comunicazione e comunità.