Elevati livelli di risposta antivirale nelle alte vie aeree – meno frequenti nei pazienti più anziani – favoriscono un miglior controllo del virus ed espongono a un rischio ridotto di complicanze gravi.
Il gruppo del Laboratorio di Microbiologia e Virologia UniSR, diretto dal professor Massimo Clementi, è stato coordinato dal professor Nicasio Mancini, che ha condiviso la direzione dello studio con il professor Ivan Zanoni immunologo della Harvard Medical School.
Se è noto che le forme gravi di COVID-19 sono caratterizzate da un’iperproduzione di mediatori immunitari, il ruolo degli interferoni, in particolare di quelli di tipo III, rimaneva ancora da chiarire e aveva dato, in lavori precedenti, evidenze discordanti.