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Scienza e fiducia: il progetto europeo "PERITIA - Policy, Expertise, and Trust"

26 luglio 2022
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L’Italia è uno dei paesi europei con il più alto livello di fiducia e apprezzamento negli scienziati

Lo svela il progetto europeo “PERITIA - Policy, Expertise, and Trust”

La pandemia da Covid-19 ha rimesso la scienza e gli esperti al centro dell’azione politica e della vita pubblica dei paesi europei, e non solo. Ma qual è il rapporto di fiducia tra la cittadinanza e gli scienziati? Da cosa dipende la qualità di questa fiducia e quanto condiziona la vita di uno stato democratico?

Sono alcune delle domande chiave poste dal progetto europeo “PERITIA - Policy, Expertise, and Trust”, che sotto il coordinamento dello University College di Dublino coinvolge un gruppo multidisciplinare di scienziati, esperti di policy, filosofi e studiosi di giornalismo provenienti da 11 partner in 9 diversi paesi Europei, tra cui l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, unico partner italiano.

Per rispondere a queste domande, i ricercatori sono partiti dalla raccolta di nuovi dati sul rapporto di fiducia tra cittadini, istituzioni democratiche ed esperti, con un massiccio studio di popolazione condotto dal Policy Institute al King’s College London, che ha coinvolto, tramite una piattaforma digitale, oltre 12.000 persone tra Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania, Norvegia e Polonia. I sei paesi sono stati selezionati per riflettere un’ampia gamma di contesti diversi, in base a fattori quali la posizione geografica, la dimensione della popolazione, i livelli del PIL, la struttura politica e i livelli di fiducia nelle istituzioni.

I primi risultati pubblicati suggeriscono, per l’Italia, una narrazione molto diversa da quella dominante e spesso ci posizionano in netto contrasto con la situazione di altri paesi.

“Lo studio dimostra che nonostante alcuni errori di comunicazione commessi da parte degli esperti durante la pandemia e nonostante l’evidente sovraesposizione mediatica, la fiducia degli italiani negli scienziati è tra le più alte d’Europa, così come è alta – e credo non a caso – la loro consapevolezza sui temi della pandemia e il loro rispetto delle norme di contenimento e prevenzione – vaccini inclusi”

- afferma Carlo Martini, che coordina il progetto per Università Vita-Salute San Raffaele, dove è professore associato e membro del Centro di Ricerca di Epistemologia Sperimentale e Applicata (CRESA) della Facoltà di Filosofia.

I risultati della ricerca sono ancora più interessanti se si considera la sfiducia degli italiani verso il prossimo e verso il sistema politico nazionale ed europeo, come si evince dallo stesso studio. Le conseguenze sono tutt’altro che astratte: in un mondo che fa sempre più affidamento sulla conoscenza e sull'evidenza scientifica, la fiducia nelle competenze è fondamentale per raggiungere il progresso e il benessere collettivo”.

Secondo i risultati della survey, gli italiani apprezzano in generale gli scienziati – indipendentemente da dove lavorano e per chi. Tra i sei paesi che hanno partecipato al progetto, quello che registra il sentimento positivo più alto nei confronti degli scienziati che lavorano in aziende private è l’Italia, con una percentuale di apprezzamento pari al 40%, un dato che si rafforza ulteriormente nel caso degli scienziati che lavorano nelle università e negli enti di ricerca (verso i quali la percentuale è del 53%). Un dato ancora più sorprendente se si considera che – come rivelato dalla stessa ricerca – solo il 18% degli italiani ha fiducia nelle persone in generale, percentuale sotto il 10% della media nel campione europeo esaminato (e molto distante dal 60% che registra la Norvegia).

Per quanto riguarda più specificamente la pandemia da Covid-19, dallo studio emerge che i cittadini italiani hanno apprezzato il lavoro degli scienziati e degli esperti durante l’emergenza: oltre il 70% degli intervistati pensa che gli scienziati impegnati nella lotta al Covid-19 siano stati motivati da obiettivi come il miglioramento della qualità della vita delle future generazioni e la protezione della cittadinanza – dati molto simili a quelli registrati in Irlanda e superiori di 7 punti percentuali rispetto alla media del campione esaminato.

Ben il 62% degli italiani ritiene inoltre di condividere i valori che hanno mosso le decisioni e l’azione degli esperti, ancora una volta il valore più alto tra quello dei paesi analizzati, sempre a parimerito con l’Irlanda. Mentre sul fronte della comunicazione, lo studio rivela che gli Italiani si fidano dell’opinione degli esperti (in più del 50% dei casi) molto più di quanto si fidino dei media tradizionali e non, dei loro famigliari o del governo (di cui si fidano in meno del 20%).

I dati relativi al rapporto positivo di fiducia degli Italiani verso il mondo scientifico sono del tutto coerenti con quelli relativi all’interesse nei confronti della pandemia da Covid-19: tra tutti i paesi oggetto dello studio, gli Italiani sono i più informati sulla pandemia e quelli che ritengono di voler sapere di più. Sono anche al primo posto nel rispetto dei comportamenti preventivi: più degli altri cittadini europei, dichiarano di lavarsi spesso le mani, indossare la mascherina nei luoghi pubblici, essersi vaccinati e in generale rispettare le restrizioni imposte dal governo.

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