UniSR e Citizen Science: l’impegno del nostro Ateneo per una ricerca partecipata
UniSR è impegnata da anni nella promozione della Citizen Science, una metodologia di ricerca che grazie alla partecipazione di scienziati non professionisti alla ricerca coniuga il Public Engagement e la Scienza Aperta. Anche la Commissione Europea ne sostiene fortemente l’adozione, poiché la Citizen Science contribuisce all’eccellenza e all’efficacia della ricerca europea e incrementa la fiducia che la società civile pone nella scienza.
Ma che cos’è la Citizen Science?
Citizen science
/ˈsɪt.ɪ.zən ˌsaɪ.əns/ i.e.: scienza partecipativa
La Citizen Science può essere definita come "la partecipazione volontaria di scienziati non professionisti alla ricerca e all'innovazione, in diverse fasi del processo e a diversi livelli di impegno: dalla definizione dei programmi e delle politiche di ricerca alla raccolta, all'elaborazione e all'analisi dei dati e alla valutazione dei risultati della ricerca".
UniSR è un centro d’eccellenza nella ricerca scientifica, intesa non solo come un'attività accademica, ma come un’esperienza di partecipazione attiva e inclusiva. Qui, ogni scoperta nasce dalla collaborazione e dall'impegno condiviso, coinvolgendo ricercatori, studenti, e la comunità in un processo dinamico di esplorazione e innovazione. Ecco dove nasce il nostro impegno per la Citizen Science.
Perché partecipare a un progetto di Citizen Science?
Partecipare a un progetto di Citizen Science può essere incredibilmente gratificante e avere un impatto significativo su di te e la società in molti modi:
- Contribuisci alla ricerca scientifica: il tuo coinvolgimento aiuta a raccogliere dati e osservazioni essenziali, portando a nuove scoperte e avanzamenti e ampliando la portata della ricerca scientifica.
- Accresci le tue conoscenze e competenze: la Citizen Science ti offre una ricca esperienza educativa, approfondendo la tua comprensione dei metodi scientifici e ti aiuta a sviluppare nuove competenze preziose.
- Rafforza il tuo senso di comunità: partecipando, entrerai in contatto con scienziati, ricercatori e altri appassionati, favorendo un senso di comunità e la formazione di amicizie preziose.
- Influenza le politiche future: il tuo contributo può portare a decisioni che modelleranno le politiche future, influenzando la tua comunità e il mondo e dandoti una voce per creare un futuro migliore.
- Divertiti e realizzati: troverai il processo divertente e gratificante, offrendoti un forte senso di realizzazione mentre vedi l’impatto tangibile dei tuoi sforzi.
Il nostro primo progetto di Citizen Science
Ti presentiamo quindi il primo progetto di Citizen Science di UniSR e IRCCS Ospedale San Raffaele, ideato e co-creato grazie alla collaborazione tra i ricercatori e ricercatrici del Diabetes Research Institute (DRI) e Diabete Italia, la rete che raccoglie le associazioni rappresentative dei pazienti con diabete (tipo 1, tipo 1 età evolutiva, tipo 2) nonché altri attori chiave del mondo del diabete.
L’obiettivo principale di DICCI (DIabete Cellule CIttadini) è quello di coinvolgere attivamente le persone affette da diabete di tipo 1 e i loro caregiver nella raccolta di dati e opinioni riguardanti le terapie cellulari.
Se sei uno o una di loro, partecipa al questionario, DICCI la tua!
Nonostante le promettenti possibilità offerte dalla terapia cellulare nel trattamento del diabete di tipo 1, esistono ancora alcune incertezze e domande aperte riguardo alla sua efficacia, sicurezza ed etica. Per affrontare queste sfide in modo efficace, è fondamentale comprendere le esigenze, le preferenze e le preoccupazioni della comunità di pazienti e caregiver.
Per partecipare al progetto DICCI basta compilare un semplice questionario anonimo; la compilazione richiede solo 10 minuti. I risultati del questionario verranno poi comunicati pubblicamente e forniranno la base per alcune delle scelte future nel campo della terapia cellulare per il diabete di tipo 1. Attraverso rilanci e post, manterremo aggiornati la comunità sull’avanzamento del progetto. I risultati dello studio verranno poi resi noti sul sito del Diabetes Research Institute e di Diabete Italia.