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Nasce Age-It: anche UniSR nel più grande polo di ricerca sui temi dell’invecchiamento

27 ottobre 2023
Ricerca

Nel 2050 gli ultraottantenni in Italia saranno 7 milioni e 600 mila, tre milioni in più di adesso (fonte ISTAT): un traguardo impressionante se si pensa che nel 1950 donne e uomini che avevano compiuto gli ottanta erano solo cinquecentomila.

Dal punto di vista demografico la popolazione italiana è eccezionale: unisce una fecondità estremamente bassa a uno dei più alti livelli di aspettativa di vita al mondo. Caratteristiche che rendono il nostro Paese il caso di studio perfetto a livello internazionale. Parte da qui la sfida di Age-It, il programma dedicato alla ricerca sui temi dell’invecchiamento.

Cos’è Age-It

Age-It è un Partenariato Esteso, cioè una delle linee di investimento previste dal Ministero dell’Università e della Ricerca all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e realizza un’alleanza pubblico-privato per fronteggiare la sfida di una società che invecchia inesorabilmente. 

Potrà contare su un finanziamento di oltre 114 milioni di euro e su 350 ricercatori, grazie alla rete di partner di cui è composto: 27 tra Università, centri di ricerca, industrie, enti e organizzazioni, con il coordinamento dell’Università di Firenze.

Un raggruppamento vastissimo di competenze, quindi, al lavoro per studiare come la nostra società si sta evolvendo e disegnare le possibili linee di intervento, da tutti i punti di vista: sociale, economico, biomedico e tecnologico.

Una ricerca sul campo che darà indicazioni utili, a livello internazionale, alle società e popolazioni che vivono lo stesso trend demografico e analoghi problemi. Sarà organizzata in 10 grandi sfide articolate nei vari settori disciplinari, gli “Spoke”, con un’attenzione particolare a temi trasversali come il trasferimento tecnologico e il ruolo dell’apprendimento nell’invecchiamento attivo.

Relatori presenti all'evento inaugurale di Age-It presso l'Univrsità di Firenze, tenutosi lo scorso 15 settembre

Il confronto con gli stakeholders

Il 25 ottobre si è tenuto a Milano, l’evento “Ageing well in an ageing society”, un momento focale per il programma di ricerca “Age-It”. Presso “Mosso” (Via Angelo Mosso 3, Milano), novello avamposto della cultura milanese, i ricercatori di Age-It si sono confrontati con i portatori di interesse nel settore dell’invecchiamento - oltre quaranta enti tra Amministrazioni pubbliche, Cooperative, Aziende, Enti di Ricerca, Fondazioni, Enti del Terzo Settore, Fondi di investimento, Sindacati e Associazioni di categoria - per una verifica dell’attività svolta e uno sguardo al futuro.

Obiettivo dell’incontro, quello di presentare nel dettaglio le sfide prioritarie in cui si articola il Programma Age-It e di raccogliere idee e proposte per meglio orientare le attività future della rete. Il progetto, insomma, dopo i primi mesi di attività, ha voluto sottoporsi a revisione volontaria, mostrare quanto realizzato e chiedere il contributo degli stakeholders per massimizzare il suo potenziale impatto sulla società del futuro.

Sottolinea Giovanni Lamura, dell’Istituto Nazionale di Riposo e Cura degli Anziani (INRCA), coordinatore del Board di Age-It, deputato al coinvolgimento degli Stakeholders e alla diffusione dei risultati:

“Questo incontro arriva dopo i primi nove mesi di vita di Age-It ed è fondamentale per assicurare che le attività che si stanno realizzando rispondano alle reali esigenze dei destinatari della nostra ricerca: le persone che invecchiano, i loro familiari e tutti gli operatori coinvolti nei settori influenzati dalle dinamiche dell’invecchiamento: il mercato del lavoro, la Silver Economy e i servizi di assistenza socio-sanitaria, solo per menzionarne alcuni.”

Il workshop di Milano si è strutturato secondo dieci tavoli tematici, corrispondenti ai dieci “Spoke” in settori disciplinari trasversali. La metodologia usata è stata quella del “world café”, attraverso due turni, ognuno con cinque tavoli in simultanea, in cui un rappresentante di ogni Spoke, insieme con i rappresentanti delle organizzazioni presenti, hanno discusso, coadiuvati da un moderatore, sulle domande (una per tavolo) lanciate dalla cabina di regia.

UniSR, membro di Age-It, ha partecipato all’evento con il Prof. Simone Cenci, Associato di Biologia Molecolare e coordinatore delle attività di ricerca di UniSR nel progetto, che ha dichiarato:

“L'invecchiamento è un processo degenerativo che coinvolge cellule, tessuti e organi e, come tale, fa paura. Tuttavia, comprendere i meccanismi biologici che lo regolano, significa poter attuare comportamenti e abitudini che possono ridurre l’impatto negativo di questo processo fisiologico, rallentandolo. La vera sfida di Age-It sarà realizzare interventi che, trasferendo alla società le conoscenze scientifiche generate dalla ricerca in campo biomedico, si traducano in azioni strategiche a beneficio della qualità della vita, non solo dei singoli, ma di un’intera società che sta invecchiando a ritmi molto elevati. L’incontro di oggi ha posto solide basi per un lavoro che raccoglie tutto il nostro entusiasmo, nella consapevolezza che un progetto come Age-It, nell’attuale scenario demografico, sia non solo utile, ma addirittura necessario”.

Cruciale in Age-It è anche il ruolo della Facoltà di Filosofia, che è presente con ben 12 ricercatori junior e senior, alcuni arruolati specificamente per questo progetto. Spiega il Prof. Roberto Mordacci, ordinario di Filosofia Morale e Prorettore per le scienze umane e sociali:

“L’invecchiamento della popolazione è una sfida anzitutto al nostro modo abituale di pensare. Cambiano i ritmi di vita, le fasi di successione fra giovani e anziani, il bilanciamento delle politiche e l’intero spettro della comunicazione. Si tratta che suscitano profondi dilemmi morali e politici e che richiedono un riorientamento culturale. Come Facoltà di Filosofia aiuteremo a definire le sfide morali e a prospettare soluzioni e trasformazioni di pratiche sociali e di politiche concrete in relazione all’invecchiamento. Fra queste, forse la più importante è quella relativa alla solidarietà fra generazioni: una società non può sopravvivere se non è sostenuta da un bilanciamento positivo del reciproco aiuto che le generazioni si sono sempre dato. Oggi quel bilanciamento è cambiato radicalmente e va ricercato un nuovo equilibrio”.

Aggiunge la Prof.ssa Roberta Sala, Ordinario di Filosofia Politica e referente ai Ateneo per lo Spoke 7 di Age-It:

“Si tratta, per usare altre parole ancora, di affrontare questioni di giustizia in una prospettiva intergenerazionale: porsi problemi di giustizia tra le generazioni richiede, in prima istanza, di distinguere tra problemi di redistribuzione e istanze di riconoscimento anche simbolico della peculiarità della condizione anziana come specificamente vulnerabile. La vulnerabilità degli anziani, propria della condizione umana in generale ma acuita dal trascorrere degli anni, impone di tenere nel dovuto conto anche le determinanti culturali dell’invecchiamento e le rappresentazioni socioculturali della popolazione degli anziani. Ciò implica il divenire consapevoli che non ci sono risposte preordinate e tanto meno riscontri validi per una popolazione nel suo complesso, rischiando di trascurare così la singolarità delle esperienze individuali a vantaggio di soluzioni paternalistiche, dunque ingiuste oltre che insoddisfacenti. A questo scopo si lavorerà anche sul tipo di riforme istituzionali che la realtà degli anziani, pur nell’intrinseca varietà delle esperienze particolari, richiede per contrastare efficacemente la discriminazione a carico degli anziani”.

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