Parte dall’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano una rivoluzione nelle tecniche di riabilitazione degli anziani nelle RSA
Il professor Claudio de’Sperati, associato di Psicobiologia e Psicologia fisiologica alla Facoltà di Psicologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha presentato ad Amsterdam, nel corso del “XR4REHAB Annual Conference 2023” del 29 giugno, il progetto “Telecyclette”, una soluzione innovativa che ha l’ambizione di introdurre un nuovo modello di riabilitazione per gli anziani ricoverati nelle RSA.
Il progetto Telecyclette
Con l’aumento della longevità e dell’aspettativa di vita, la popolazione anziana, soprattutto in Europa e in Nord America, è in costante aumento e, tra il 2020 e il 2050, gli over 80 dovrebbero triplicare, superando il tetto di 400 milioni di persone. Gli anziani, soprattutto quando vivono in strutture assistite, affrontano tre problemi principali: l’isolamento fisico, il declino dell’attività motoria e l’impoverimento affettivo, che hanno un forte impatto negativo sulla gestione delle comorbilità fisiche e sulla qualità generale della vita.
Per far fronte a questa condizione, nasce il progetto Telecyclette, che prende spunto dai sistemi di ciclismo indoor con realtà virtuale, già disponibili in commercio per gli appassionati, ma se ne differenzia per il sistema di telecomunicazione che mette in dialogo una cyclette da camera, collocata per esempio nella palestra di una RSA, e una bicicletta reale.
Indossando un visore di realtà virtuale immersiva, montato su un caschetto, l’anziano viene proiettato su una bicicletta reale, sulla quale, in quel momento, sta pedalando una persona in carne ed ossa. Sulla biciletta è montata una videocamera, con una panoramica di 360 gradi, connessa, in tempo reale, tramite una rete mobile 5G, al sistema di realtà virtuale. Oltre alla videocamera, sulla bicicletta sono montati anche un microfono e un piccolo altoparlante, in modo da rendere possibile sia la conversazione, sia ascoltare i rumori provenienti dall’esterno.
La Telecyclette consente, quindi, all’anziano di sentirsi su una vera bicicletta (telepresenza), per la precisione su un tandem con il quale “evadere” dalla RSA pedalando e allo stesso tempo conversando con chi pedala. In uno sviluppo ulteriore e successivo, l’anziano potrà anche controllare attivamente, in tempo reale, la velocità e la direzione della bicicletta, grazie a un sistema meccatronico di controllo da remoto, per cui è già stata depositata una domanda di brevetto, del quale sono co-titolari UniSR e Fondazione Cariplo - in virtù del finanziamento con cui quest’ultima ha sostenuto l’avvio progettuale - e i cui eventuali primi proventi saranno investiti per il 50% in attività di ricerca in questo ambito, secondo una gestione etica del brevetto, per finalità sociali.
Oltre a implementare un sistema di telecomunicazione basato su un protocollo bidirezionale di trasmissione dati in tempo reale, il progetto è anche un esempio di applicazione pratica di un meccanismo di potenziamento percettivo studiato in laboratorio, denominato “sguardo aumentato”, che, sfruttando le capacità adattive dei sistemi sensori-motori, permette di amplificare gli effetti della rotazione della testa di chi indossa il visore, rendendo più agevole l’esplorazione dell’ambiente circostante e facilitando il contatto visivo diretto tra l’anziano e il conducente della bicicletta.
Il team e le collaborazioni
Il progetto, finanziato dalla Fondazione Velux Stiftung di Zurigo, ha una durata quadriennale (3 anni di test e 1 anno tra fase iniziale di preparazione e finale di raccolta ed elaborazione dei dati). La sperimentazione ha come capofila il Laboratorio di Azione, Percezione e Cognizione (Lapco) della Facoltà di Psicologia UniSR diretto dal professor Claudio de’Sperati, ed è condotta da un team multidisciplinare che coinvolge altri docenti della Facoltà di Psicologia, quali il dottor Gabriel Baud-Bovy, ricercatore del Lapco, il professor Giuseppe Pantaleo, ordinario di Psicologia sociale e direttore dell’UniSR-Social.Lab (il laboratorio di ricerca in Psicologia Sociale UniSR), e la dottoressa Simona Sciara, ricercatrice della Facoltà di Psicologia presso UniSR-Social.Lab. Il progetto è svolto in cooperazione con il Multisensory Experience Lab dell’Università di Aalborg (Danimarca), che, grazie al supporto del dottor Emil Høeg, co-direttore del progetto Telecyclette, e della professoressa Stefania Serafin, co-direttrice del Multisensory Experience Lab, si occuperà di sviluppare il software immersivo e di studiare l’interazione virtuale durante l’esperienza della Telecyclette. Di sviluppo si occuperà anche il team coordinato dal professor Sergio Mascetti, del Dipartimento di Informatica “Giovanni Degli Antoni” dell’Università degli Studi di Milano, in particolare mettendo a punto la tecnologia che permette di acquisire i dati dalla bicicletta reale e di trasmetterli al visore di realtà virtuale indossato dall’anziano.
Il progetto si avvale della collaborazione cruciale di due RSA, la San Giuseppe di Milano (Associazione Monte Tabor) e la Residenza il Trifoglio di Torino (Cooperativa Sociale Bios), dove verranno condotte le attività di test con gli anziani, che inizieranno in autunno. Un contributo importante viene dall’associazione Kallipolis, una realtà non-profit di Trieste che si occupa di rigenerazione urbana, che avrà il compito di organizzare il servizio di accompagnamento ciclistico. Il progetto è reso possibile anche grazie alla collaborazione della Cooperativa Sociale Seriana2000 di Cesenatico, operativa sull’intero territorio nazionale, che si occuperà dell’assistenza socio-sanitaria di una parte degli anziani coinvolti nel progetto.
"Il rapido invecchiamento della popolazione mondiale è un fenomeno che va affrontato su larga scala in maniera efficace e per tempo. Le strutture residenziali per anziani potrebbero rappresentare una buona risposta, ma che nei fatti si traduce quasi sempre in un isolamento. Chiunque abbia un parente anziano non più autosufficiente sa bene quanto l’eventuale trasferimento in una struttura assistita sia una decisione sofferta che comporta una separazione dolorosa per l’anziano in termini fisici, psicologici e sociali. Sovente, a ciò si somma il senso di colpa della famiglia, che si sente responsabile della decisione. Far fronte a queste problematiche non è un’impresa semplice.
Possiamo però immaginare un futuro in cui il nipote chiamerà al telefono il nonno in RSA, proponendogli di fare un giro in Telecyclette insieme, oppure in cui sarà possibile per una persona anziana, un po’ come si fa con un taxi, prenotare un giro in Telecyclette con un volontario che regala un po’ del suo tempo o appoggiandosi a una rete di accompagnatori ciclistici a distanza, un possibile nuovo mestiere che questo progetto prefigura. È proprio il rendere virtualmente possibile una cosa ritenuta impossibile per le persone anziane che vivono nelle RSA, e cioè pedalare all’aria aperta in compagnia, che ci fa dire che questo progetto può rappresentare una vera e propria rivoluzione nella riabilitazione degli anziani e, quindi, nel miglioramento della loro qualità di vita… ma in fondo anche un po’ di quella di tutti noi se ci proiettiamo in quella situazione futura: in bicicletta forse potremo continuare ad andarci”,
ha dichiarato il professor Claudio de’Sperati.