Racconta Greta: “Il ramo materno della mia famiglia è originario dell’Isola del Giglio [isola dell’Arcipelago Toscano, N.d.R.]. Il medico di medicina generale dell'Isola, Dr. Armando Schiaffino, e mia madre Prof. Paola Muti, epidemiologa, avevano notato che non erano sorti casi di COVID-19 all’Isola durante il periodo di pandemia. Uno strano risultato, non solo per la contagiosità di SARS-CoV-2, ma anche perché al Giglio si erano verificati diversi casi di contagio prima del decreto di distanziamento: il virus aveva dunque avuto modo di diffondersi nella popolazione in varie occasioni”. I pochi soggetti risultati positivi provenivano tutti da fuori: qualcuno di loro aveva avuto contatti con gli isolani, ma nessuno degli abitanti si era ammalato. Come mai? “È possibile che la popolazione del Giglio fosse stata esposta in precedenza a SARS-CoV-2 o ad altri Coronavirus e dunque fosse resistente all’infezione? Per rispondere a questa domanda, mia madre, docente universitaria, ha proposto alla Regione Toscana uno studio di prevalenza di infezione da SARS-CoV2 nella popolazione dell'Isola”.
Lo studio si propone di testare la presenza di anticorpi specifici che possano spiegare l’apparente resistenza collettiva all’infezione virale.
“Il mio interesse specifico era legato a capire se e in che modo gli abitanti fossero sensibilizzati rispetto a questo argomento, e quali fossero i motivi che le avevano portate ad aderire allo studio. Nella fase iniziale dello studio, ho redatto i moduli da compilare per la raccolta dati, e ho aiutato nell’organizzazione pratica dello svolgimento dello studio. Attualmente stiamo elaborando i dati, mentre aspettiamo che i campioni di saliva vengano analizzati”.